“Per la cresima mio padre mi portò a vedere Ben-Hur – ha raccontato Joe Denti – e quando apparirono quei trentasei cavalli nel circo di Gerusalemme, vidi una enorme mano che usciva dallo schermo e mi portava dentro la scena, accanto a Charlton Heston, ecco io in quel momento mi sono innamorato della storia del cinema. Io non sono un critico, né posso essere catalogato come storico, mi sono però inventato un lavoro, mio, del tutto personale, il narratore della storia del cinema. E la storia del cinema la racconto solo ed esclusivamente attraverso l’aneddotica, che è la base per capire come è stato realizzato un film, chi sono gli interpreti, chi il regista, chi lo sceneggiatore, chi l’autore del libro da cui il film è eventualmente tratto. Oggi ho 73 anni e questo lavoro continuo a portarlo avanti, perché per me quella corsa di Ben-Hur non è ancora finita”.
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